Milos Krasic è stato uno dei giocatori più attesi alla Juventus negli anni 2010, portando con sé grandi speranze e aspettative quando è arrivato a Torino. La sua carriera in bianconero, iniziata con prestazioni promettenti, è stata segnata da un rapido declino, influenzato da problemi personali e cambiamenti tattici. Questo articolo esplora l’esperienza di Krasic alla Juventus, analizzando i momenti salienti e le difficoltà incontrate durante la sua permanenza nel club.
La sfortunata esperienza di Milos Krasic alla Juventus
Krasic arrivò alla Juventus nell’estate del 2010, con l’etichetta di nuovo Nedved per il suo stile di gioco e il suo aspetto fisico. Il serbo si presentò con un inizio fulminante, contribuendo con assist e un’impressionante tripletta contro il Cagliari nelle sue prime settimane, guadagnandosi rapidamente l’affetto dei tifosi. Il suo arrivo era visto come un colpo di mercato importante, con la Juventus che investiva 15 milioni di euro per assicurarsi le sue prestazioni dal CSKA Mosca.
Il declino improvviso
Nonostante l’inizio brillante, la carriera di Krasic alla Juventus iniziò a deteriorarsi rapidamente. Un episodio cruciale fu la sospensione per simulazione durante una partita contro il Bologna, che non solo minò la fiducia degli arbitri nei suoi confronti, ma incoraggiò anche i difensori avversari a giocare in modo più duro contro di lui. Questa sospensione segnò l’inizio di un calo di forma che Krasic non riuscì mai veramente a superare, segnando solo sporadicamente fino alla fine della stagione. Questo periodo fu caratterizzato da prestazioni altalenanti e dalla frustrazione crescente tra i tifosi e la dirigenza della Juventus.
Cambiamento di allenatore e adattamento difficile
Il cambiamento di allenatore fu un altro fattore chiave nel declino di Krasic alla Juventus. Con l’arrivo di Antonio Conte e il suo sistema di gioco basato sul possesso e i passaggi corti, Krasic, che era abituato allo stile di contropiede di Luigi Delneri, non riuscì ad adattarsi. Conte prediligeva un gioco di squadra più coeso e tatticamente disciplinato, che lasciava poco spazio al gioco di Krasic, basato sulla velocità e sulle iniziative individuali. Questo portò ad una riduzione del suo tempo di gioco e, alla fine, alla sua esclusione dalla squadra. Krasic passò da essere un titolare fisso a un giocatore relegato in panchina o fuori rosa, incapace di ritrovare la fiducia e la forma.
Difficoltà personali
Krasic visse anche un periodo personale difficile, con la perdita di un parente in un incidente stradale che contribuì ulteriormente al suo calo di rendimento. Questa tragedia familiare lo colpì profondamente, aggiungendo ulteriore stress a una situazione già complicata. Nonostante alcuni brevi sprazzi di talento, come un gol importante contro il Catania che aiutò la Juventus a mantenere la sua imbattibilità, il destino di Krasic alla Juventus era ormai segnato.
La fine dell’avventura alla Juventus
La sua avventura alla Juventus si concluse con un trasferimento al Fenerbahçe nell’estate del 2012. Molti tifosi e commentatori considerano che Krasic fosse semplicemente nel posto sbagliato al momento sbagliato, vittima di un cambiamento tattico e di circostanze personali sfortunate. Nonostante le difficoltà, Krasic lasciò la Juventus con dignità, ringraziando i tifosi per il loro supporto e ricordando i momenti positivi vissuti a Torino. La sua partenza segnò la fine di un capitolo difficile per entrambe le parti, con la speranza di un futuro migliore per il giocatore in Turchia.